Sviluppare “spazi terzi”: una nuova sfida per la promozione del dialogo interculturale nei musei
Il patrimonio rappresenta un ambito particolarmente complesso in cui affrontare la tematica del dialogo interculturale, poiché le istituzioni deputate alla sua tutela e interpretazione – in particolare i musei – sono state storicamente impiegate per escludere “chi non appartiene”, e non certo create con l’obiettivo di promuovere la diversità culturale o lo sviluppo di competenze interculturali.
La nozione stessa di “patrimonio”, in virtù della sua stretta associazione con i concetti di “identità” e di “eredità”, sembra riferirsi a qualcosa che è acquisito una volta per tutte per diritto di nascita. Non è dunque sorprendente che questo ambito sia stato ancora poco esplorato rispetto ad altri per il suo potenziale contributo ai processi di integrazione dei “nuovi cittadini”, prestandosi difficilmente – almeno così come esso è ancora oggi largamente percepito – a innescare e favorire reali processi di dialogo, scambio, interazione e trasformazione.
Il testo proviene dal libro "Patrimoni in migrazione", curato da A.M. Pecci; si ringrazia l'editore Franco Angeli per la concessione alla pubblicazione.