Promuovere new jazz: l’esperienza dell’Edinburgh Jazz and Blues Festival

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Tipologia: 
Articolo
Data pubblicazione: 
Gennaio 2004
Dario Ferrante

La promozione di produzioni nuove o d’avanguardia è stato sempre considerato un compito arduo per chi si occupa di marketing delle arti. Le difficoltà iniziano già nel definire cosa si intende per “nuovo” lavoro o produzione, dal momento che gli aggettivi “nuovo”, “alternativo”, “avanguardia” hanno oggi più che mai un valore personale e soggettivo.
Chi si occupa di marketing delle arti trova ancora oggi grandi difficoltà a promuovere lavori innovativi. Nell’importante scritto sul marketing delle arti innovative, Maitland (2000: 1) scrive: “Stiamo cercando di aumentare il pubblico per nuovi lavori ma, ancora oggi, i numeri non sono all’altezza delle aspettative. Dunque, in che cosa sbagliamo ancora?”
Questo articolo prova a dare una risposta a questo dilemma analizzando il caso dell’Edinburgh Jazz and Blues Festival (EJBF) che da anni si propone di promuovere concerti e artisti di new jazz. L’articolo è frutto di una ricerca condotta del 2002 per conto dell’EJBF che ha analizzato le tecniche di marketing del festival e ne ha verificato l’efficacia per l’edizione del 2002. La ricerca ha tracciato il profilo del pubblico dell’EJBF e fornito informazioni su come il pubblico ha reagito agli stimoli di marketing messi in atto per promuovere concerti e artisti di new jazz. L’EJBF è ormai alla sua 26esima edizione. Tenutosi per la prima volta nel 1978, il festival ha la missione di produrre concerti di musica jazz per il più ampio numero possibile di spettatori.
 

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