Una segmentazione dei consumatori di performing arts basata sui bisogni degli spettatori
A partire dagli anni '70, sono stati molti gli studi effettuati sul campo che hanno avuto come oggetto il pubblico delle performing arts. Alcuni di questi si sono concentrati sull'analisi delle caratteristiche socio-demografiche al fine di delinearne un profilo. In generale, tali analisi hanno rilevato che i consumatori di performing arts hanno una educazione universitaria e svolgono professioni relativamente benestanti (DiMaggio, Useem and Brown, 1978; Kelly, 1987). Altri studi sono stati impostati sull'analisi di variabili soggettive, ritenendo quelle oggettive poco utili a spiegare la reale motivazione ad assistere ad uno spettacolo dal vivo, come e' sostenuto da Kangum, Otto e Randall (1992). Per questo motivo, gli studi che si occupano delle motivazioni alla base del consumo di spettacoli dal vivo risultano di particolare interesse. Un recente lavoro di Bouder-Pailler (1999) riprende l'argomento, con la proposta di un modello per misurare le motivazioni di chi va a teatro.