Sensorialità associata: un nuovo orizzonte di mediazione per il patrimonio culturale

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intervista a Giorgio Baravalle e Antonio Damasco a cura di Nicoletta Gazzeri

Tipologia: 
Intervista/Reportage
Data pubblicazione: 
Marzo 2008

Nicoletta Gazzeri, ricercatrice di Fondazione Fitzcarraldo, ha intervistato sul progetto 'Sensorialità associata' Giorgio Baravalle e Antonio Damasco, rispettivamente presidente di Deik e direttore artistico del Teatro delle Forme.
 
Innescare emozioni attraverso il ricorso a chiavi di lettura multisensoriali per ambienti, oggetti, storie: un percorso di sperimentazione e di ricerca che aspira a raccogliere e porre a confronto le esperienze più interessanti del momento.
l 26 ed il 27 gennaio 2008 si è tenuta a Savigliano (CN), al Museo Civico Antonino Olmo, la prima Maratona multisensoriale: un fitto programma di attività, spettacoli e percorsi guidati accomunati dalla sperimentazione di modalità multisensoriali o "altro-sensoriali" per accostarsi a spazi e oggetti del museo. L'iniziativa era organizzata da Deik Cultura e Turismo e dal Teatro delle Forme, ideatori del progetto Sensorialità associata (www.sensorialitaassociata.it).
 
 
La Maratona sensoriale del 26-27 gennaio è stata un'occasione per accostare spazi e collezioni del Museo Civico di Savigliano in modi tutt'altro che convenzionali, in generale, direi, di accettare che lo spazio del museo si proponga come un teatro di suggestioni a 360°.
Ricordo, per brevità, solo alcune delle vostre proposte: si ascoltavano letture e si rispondeva a quiz multisensoriali circa le opere d'arte esposte, si assisteva ad "apparizioni" musicali e a giochi di prestigio, si ricevevano, bendati, lezioni di scultura da un artista non vedente e infine, grazie allo spettacolo "Toccami" del Teatro delle Forme, si "ascoltava" una scultura di Davide Calandra ad occhi bendati, immersi tra le voci che davano forma al dissidio interiore del personaggio rappresentato. Giorgio, come valuti la riuscita dell'iniziativa?

 
 
Molto positivamente, malgrado veda anche i limiti ed i possibili spazi di miglioramento di ciò che abbiamo fatto.
In due giorni sono entrate in museo circa 700 persone, un numero ragguardevole per un museo civico di una cittadina di provincia, e i nostri riscontri ci dicono che una quota consistente era rappresentata da persone che abitualmente non frequentano i musei: adolescenti, anziani, bambini con le loro famiglie... C'è chi ci ha detto di avere trascorso in museo cinque ore, chi l'intera giornata!
Dalle risposte dei visitatori deduciamo che è stata particolarmente apprezzata la possibilità di scegliere tra diverse proposte e di fare qualcosa di coinvolgente e di attivo insieme ad altre persone: una dimensione attiva e relazionale al tempo stesso, che non sono sempre valorizzate nella classica visita ad un museo.
 

Intervista completa: