Nuove logiche e nuovi strumenti per la progettazione.
Intervista a Lucio Argano a cura di Alessandro Bollo
Con Lucio Argano si apriva "Caro Esperto", un ciclo di interviste a professionisti e studiosi del management, del marketing e della progettazione culturale. E’ indubbio che negli ultimi anni in Italia si sia verificato un aumento dell’interesse per questi temi e una proliferazione di libri e convegni specialistici; la quantità di informazioni disponibili stimola un ulteriore bisogno di conoscenza e di approfondimento.
A ben vedere sembra di essere giunti ad un giro di boa: alcuni riferimenti teorici, modelli e strumenti di pianificazione e governo dei progetti paiono essere ormai acquisiti da parte degli operatori del settore, in un processo di introiezione o perlomeno di presa di coscienza della loro utilità. Come argomenta Argano nell’intervista, una prima “fame” di managerialità ha trovato soddisfazione in banchetti approntati da economisti e aziendalisti che inizialmente non si sono resi conto che i nuovi ingredienti richiedevano una particolare cura gastronomica e che producevano pietanze del tutto insipide se cucinati secondo le regole dei ricettari in commercio. Questa fase, fortunatamente, sembra essersi conclusa: passata l’indigestione si stanno prendendo le misure (da parte di tutti i soggetti coinvolti) rispetto a certa retorica del management, per dirla alla Luca Zan.I modelli attuali, gli strumenti proposti e le prime risposte fornite stuzzicano nuove domande, rendono più esigenti i palati.
L’idea di questo ciclo di interviste nasce da questa prospettiva ed è rivolta a chi, passata la boa, vorrebbe capire quali nuove rotte lo attendono.